Jackie e le altre
Occorre un buon portamento del capo, da imbrigliare e fissare in una foto,
come ostaggi di se stessi. Come amanti di se stessi.”
I personaggi di Elfriede Jelinek (Premio Nobel 2004) non sono altro che corpi che danno parole.
Le loro parole cercano identità, non personificazioni.
Jelinek congela la storia e procura una visione “mitica” dell’esistenza.
Come con Jackie Kennedy Onassis, eroina e metafora del femminile contemporaneo.
O con Jörg Haider, il leader austriaco preda di un delirio populista alla nazione.
Il nostro raccontare il mito parte da qui, da queste parole, da uno sguardo tagliente sul mondo, deluso, scanzonato, eppure acuto, che sa di vita.
Parte dalle nostre Jackie.
E dalle altre… in una moltiplicazione, infinita.
Jackie e le altre
jackie di elfriede jelinek
traduzione luigi reitani
uno spettacolo di andrea adriatico
con anna amadori, olga durano, eva robin’s, selvaggia tegon giacoppo
costumi angela mele
suono, scene andrea barberini
grafica albertina lipari de fonseca
cura daniela cotti, monica nicoli, saverio peschechera, alberto sarti, sarah patanè
grazie a stefano casi, giulio maria corbelli, elena di gioia, andrea cigni
una produzione teatri di vita in collaborazione con fondazione orizzonti d’arte, festival focus jelinek e il sostegno di comune di bologna – settore cultura, regione emilia romagna – servizio cultura, ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
a pina